Il Cisternone è situato nel quartiere oggi chiamato Castellone ed è una delle più grandi strutture idrauliche romane sotterranee visitabili oltre a quella di Istanbul.

Costruito nel I sec. a.C., quando l’espansione della città e la costruzione di edifici pubblici necessitò di un acquedotto, esso fungeva da centro di raccolta dell’acqua proveniente dalle colline poi distribuita tramite un’ingegnosa rete idrica. La struttura ha una pianta irregolare suddivisa in quattro navate (lungh. 64,60m; largh. 25m; h. 6,5m); la superficie attualmente visibile è di 1200m², la capacità di 7000m³. Sulle sue volte ciclopiche sono state costruite quattro strade e undici case. Dal bacino di raccolta, tramite un’articolata rete di distribuzione, l’acqua veniva fornita agli edifici pubblici e privati della città. Queste fonti furono nuovamente utilizzate dai Borboni a metà Ottocento.

Ci sono voluti cinque anni per portare questo grandissimo serbatoio al suo antico splendore, attraverso un’opera di restauro consistente nello svuotamento di 6.000m³ di terra e liquami che nel corso dei secoli passati avevano preso il posto dell’acqua.